“Gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari, dove le distanze si misurano in ettari – con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi più sicuri dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”, dice Filippo de Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti. In difficoltà – continua la Coldiretti regionale – sono soprattutto gli esercizi situati nei centri urbani stretti tra traffico ed asfalto mentre al contrario gli agriturismi godono della disponibilità di grandi aree all’estero che consentano di garantire al meglio le distanze. La misura del Governo – sottolinea la Coldiretti Puglia – interessa circa 20mila ristoranti, trattorie, pizzerie e i 900 agriturismi pugliesi dei quali solo poco più della metà dispone di spazi all’aperto dove tuttavia sono notevolmente aumentati i coperti grazie alle flessibilità concessa sull’utilizzo degli spazi pubblici. La percentuale dei pugliesi che hanno ricevuto almeno una dose è del 60,06% (nella classifica nazionale in posizione numero 2 e sopra la media nazionale del 58,18%) mentre il 34.33% ha ricevuto anche la seconda dose (nella classifica nazionale nella posizione numero 6 e sopra la media nazionale del 32,72%), ricorda Coldiretti Puglia sulla base dei dati della Regione Puglia. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia sull’impatto delle decisioni del Governo in merito all’utilizzo del Green Pass per incentivare le vaccinazioni e scongiurare nuove chiusure. Niente ristorante al chiuso senza tampone per 2 pugliesi su 5 con la possibilità di ingresso solo per le persone che hanno avuto almeno una somministrazione o sono guarite dal Covid. Nei 900 agriturismi pugliesi con grandi spazi all’aperto le distanze si misurano in ettari
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